Il QR Code (Quick Response Code) è una tipologia di codice a barre bidimensionale.
Una forma quadrata composta da moduli neri disposti in uno schema bianco ed utilizzato per la memorizzazione di informazioni destinata alla lettura veloce da parte di dispositivi mobili:
29×29 quadratini per 48 caratteri alfanumerici
Per farla più semplice è un crittogramma che può contenere:
Con i seguenti livelli di sicurezza per la correzione degli errori:
L’esigenza che portò allo sviluppo del QR Code nasce in Giappone negli anni ’60, epoca di forte espansione economica.
Con il diffondersi dei supermercati, per velocizzare la fase di digitalizzazione del prezzo che all’epoca era manuale su tastierino alfanumerico si decise di sviluppare il sistema dei codici a barre.
Ma come ogni nuova invenzione anche questa aveva dei limiti in quanto i primi codici a barre contenevano solo 20 caratteri alfanumerici per le informazioni.
L’idea rivoluzionaria arrivò nel 1994 dalla Denso Wave Corporation, allora divisione della Denso Corporation, ché in fase di sviluppo integrò i caratteri alfanumeri con la capacità di codifica dei caratteri Kanji e Kana.
La sfida di integrazione fu risolta aggiungendo informazioni posizionali che indicavano l’esistenza di un codice da leggere ad alta velocità; la velocità era una prerogativa del progetto.
Trovata la prima soluzione si chiedevano come rendere unici i singoli codici per evitare errori nella lettura delle informazioni.
Allora decisero di svolgere un’indagine esaustiva sul rapporto tra aree bianche, nere nelle immagini e nei simboli stampati nell’ambito dell’editoria.
Dai risultati si vennero ad individuare che il miglior rapporto fra aree nere e bianche è la forma quadrata con il seguente rapporto per 1:1:3:1:1 per la dimensione delle aree bianche e nere per gli schemi di rilevamento della posizione.
I risultati di questa indagine hanno portato alla progettazione di un dispositivo capace di leggere il nuovo codice ad altissime velocità indipendentemente dalla posizione angolare in fase di lettura (360°).
Lo sviluppo e successivo utilizzo della nuova versione fu nel settore automobilistico per gli apparecchi Kanban.
Come ultimo fattore determinante fu il fatto di rendere di dominio pubblico le specifiche per abbattere i costi di , sebbene la DENSO WAVE ne detenesse i diritti di brevetto.
Qui di seguito riportiamo alcune date, per noi significative:
L’obbligo di fatturazione elettronica ha introdotto ulteriori novità tecnologiche tra cui il QR Code per la fatturazione elettroniche che aggiunge una nuova modalità di comunicazione relativa ai dati della propria partita IVA.
Dal punto di vista pratico, il Qr Code altro non è altro che un biglietto da visita con un codice a barre bidimensionale che fornisce i dati essenziali per la fatturazione elettronica.
Ma come si genera? Per la generazione del Qr Code è necessario accedere al proprio cassetto fiscale in Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate tramite una delle modalità disponibili:
Dopo aver fatto l’accesso all’interno del portale Fatture e Corrispettivi sarà possibile generare un codice a barre bidimensionale da mostrare ai fornitori tramite dispositivo mobile o su carta.
Il codice può essere generato, su delega del contribuente, anche da un intermediario e può essere salvato in formato PDF e stampato o memorizzato sul proprio telefono cellulare.
Il QR Code generato conterrà:
In caso di assenza di scelta di comunicazione del canale SDI o indirizzo PEC, viene valorizzato con 0000000 il campo SDI.
Grazie al Qr Code, il fornitore, al momento della predisposizione della fattura, potrà acquisire in automatico i dati fiscali del Cliente in modo veloce e senza il rischio di commettere errori nella creazione ed emissione della fattura.
Per la scansione del Qr code è possibile utilizzare l’app di FatturAE, sviluppata dall’Agenzia delle Entrate, o una qualsiasi app di lettura QR Code che è possibile trovare negli store Google e Apple.
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