Che cos’è il libro mastro?
Il libro mastro è un registro contabile dove vengono elencate, in forma raggruppata per conti, le registrazioni tratte dai libri giornali.
Vengono registrate le voci economiche e patrimoniali raggruppate in categorie; questo permette all’imprenditore o libero professionista di individuare chiaramente e velocemente le componenti che concorrono al proprio reddito.
Il libro mastro e il libro giornale sono due documenti fondamentali per la contabilità aziendale. La scrittura dei due libri risulta complessa perché vi si registrano sia il reddito che il patrimonio:
- libro giornale: riporta gli eventi economici in dare e in avere con una cronologia temporale;
- libro mastro: è stilato con ordine sistematico seguendo l’ordine dettato dagli elementi inseriti.
Il libro mastro è formato dalle colonne del dare e dell’avere, nelle quali vengono registrate sistematicamente le operazioni di gestione dell’attività.
Viene utilizzato anche come registro di contabilità in cui si riuniscono tutti i conti (mastrini) derivati dalla gestione dell’attività.
All’interno del mastrino si riportano:
- la data;
- gli estremi dei documenti originari;
- la descrizione;
- il saldo del conto.
Questi elementi permettono, nel caso di un controllo, di risalire all’operazione che è stata generata al momento della rivelazione contabile.
Deve essere conservato per 10 anni dall’ultima rilevazione, anche se l’attività risultasse cessata per dare la possibilità agli enti preposti di effettuare eventuali controlli fiscali.
Non è obbligatorio
La moderna contabilità informatizzata rende superflua la tenuta del libro mastro.
L’art.2214 del Codice Civile lo indica come altre scritture contabili obbligatorio solo per determinate nature d’impresa e/o determinate dimensioni dell’impresa.
Risulta utile per la corretta gestione della contabilità e nella maggior parte dei casi la sua gestione viene affidata al commercialista.
Il Codice Civile stabilisce che l’imprenditore, non agricolo, deve redigere:
- il libro giornale;
- il libro dell’inventario;
- le altre scritture contabili dove segnare la natura e le dimensioni dell’impresa.
La norma non si applica ai piccoli imprenditori mentre il libro mastro (art. 14 d.P.R. 600/1973) è obbligatorio per tutte le imprese in contabilità straordinaria come:
- società di capitali;
- imprese individuali con un volume d’affari al di sopra di una certa soglia;
- società di persona con un volume d’affari al di sopra di una certa soglia.
Come correggerlo
L’art.2219 del Codice Civile delinea come procedere alla modifica:
“Tutte le scritture devono essere tenute secondo le norme di un’ordinata contabilità, senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporti in margine. Non vi si possono fare abrasioni e, se è necessaria qualche cancellazione, questa deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano leggibili.”
L’utilizzo del termine abrasioni è riferito alla forma cartacea; con l’avvento dei moderni software di contabilità il formato cartaceo è diventato superfluo.