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Che cos'è l'AgID?

L'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) è un ente pubblico autonomo della Pubblica Amministrazione con l'attribuzione di specifiche funzioni e gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

È stato creato per rinnovare e innovare l'organizzazione e lo sviluppo dei servizi ai cittadini e alle imprese della pubblica amministrazione.

Tra gli interventi attualmente svolti dall'AgID troviamo:

  • conservazione sostitutiva;
  • certificati digitali;
  • marche temporali;
  • PagoPA.

Nascita

L'AgID nasce ereditando le competenze dei seguenti enti:

  • Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione: era una struttura governativa sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e aveva la missione di supportare, nei confronti delle strutture pubbliche e regionali, la predisposizione e messa in opera di progetti innovativi per migliorare le prestazioni del tessuto sociale ed economico pubblico e privato;
  • DigitPA: ovvero la CNIPA (Centro Nazionale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione), era un ente gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e doveva attuare le politiche del Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie; la funzione principale era quella di gestire le regole tecniche della PEC (Posta Elettronica Certificata);
  • DIT (Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie): era una struttura gestita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e doveva attuare le politiche di sviluppo della società dell'informazione e dell'innovazione tecnologica delle pubbliche amministrazioni, dei cittadini e delle imprese.

Obiettivi

In base allo statuto, approvato nel 2014, l’Agid persegue i seguenti obiettivi:

  • coordinare il processo d'informatizzazione di tutte le amministrazioni (statale, regionale e locale): pianificare e seguire l'evoluzione del sistema informativo della pubblica amministrazione impiegando infrastrutture e procedure uniformi per ridurre i costi, mantenendo la qualità dei servizi offerti;
  • accreditare i soggetti certificatori in ambito digitale: soggetti privati e pubblici che emettono chiavi di accesso digitale (SPID e CNS);
  • ottimizzare la spesa per l'informatizzazione delle pubbliche amministrazioni: monitorare e ottimizzare la spesa corrente e supportare le amministrazioni pubbliche, nazionali e locali, nel raggiungere gli obiettivi per standardizzare i processi interni;
  • adempiere agli obblighi internazionali assunti dallo Stato in materia di propria competenza;
  • promuovere l'innovazione digitale stipulando accordi strategici: contribuire alla creazione di nuove conoscenze e diffondere opportunità per lo sviluppo (economico, culturale e sociale) collaborando con le istituzioni (nazionali e regionali) e gli organismi europei aventi finalità analoghe;
  • emanare direttive su regolamenti e procedure;
  • divulgare la conoscenza informatica: promuovere iniziative rivolte ai cittadini.

Struttura

Le figure direttive (collegi revisori) dell'AgID sono:

  1. Direttore generale;
  2. Comitato di indirizzo;
  3. Collegio dei revisori dei conti.

Direttore generale

Resta in carica per 3 anni con rinnovo e mette in pratica le direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ne è il legale rappresentante, dirige e gestisce l’Ente.

Comitato di indirizzo

A capo del Comitato c’è un rappresentate della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il comitato delibera lo sviluppo di un modello per migliorare il sistema informatico della Pubblica Amministrazione al fine di individuare le priorità d'intervento, sulla base delle disponibilità economiche dell'AgID e poter monitorare le fasi attuative.

Il comitato viene nominato dal DCPM e si compone di un rappresentante del:

  • MISE (Ministero dello Sviluppo Economico);
  • MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca);
  • Ministero Pubblica Amministrazione;
  • MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze);
  • Conferenza Unificata (Ministero dell'Interno in relazione ai rapporti tra Stato, Regioni, Province, Comuni e comunità Montane).

Collegio dei revisori dei conti

È l’Organo che:

  • vigila sui dati del conto consuntivo, o del bilancio d'esercizio, confrontandoli con quelli analitici presi dalla contabilità generale;
  • vigila sul bilancio (attivo e passivo);
  • vigila sull'attendibilità delle valutazioni di bilancio;
  • controlla la correttezza dei risultati finanziari, economici e patrimoniali;
  • controlla la gestione, l'esattezza e la chiarezza contabile dei prospetti di bilancio;
  • controlla le analisi acquisendo informazioni sulla:
    • stabilità dell'equilibrio di bilancio;
    • struttura;
    • prospettive di riassorbimento per salvaguardare l'equilibrio in caso di disavanzo;
  • verificare l'adeguatezza organizzativa dell'ente;
  • verifica il rispetto dei principi di corretta amministrazione;
  • controlla l'osservanza delle norme sulla formazione e l'impostazione del:
    • bilancio preventivo;
    • conto consuntivo o bilancio d'esercizio;
  • vigila sull'approvazione del bilancio preventivo;
  • verifica il bilancio consuntivo, o bilancio d'esercizio, sulla base delle disposizioni di ciascun ente;
  • ogni trimestre controlla i riscontri sulla cassa e sulla esistenza dei valori, dei titoli di proprietà e sui depositi e i titoli a custodia;
  • verifica la compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio.

I bilanci, preventivi o consuntivi, sono presentati al collegio dei revisori dei conti 15 giorni prima della delibera.

info

Il collegio redige una relazione nella quale riassume il risultato del lavoro svolto. La relazione andrà poi allegata al documento controllato. Non interviene nella gestione e nell’amministrazione degli enti. I membri del collegio possono eseguire ispezioni individuali, alla fine delle quali, redigeranno il relativo verbale.

Sanzioni

Per la violazione degli obblighi al regolamento europeo eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) e in base a quanto disposto nell'articolo 32 del CAD (Codice dell'Amministrazione Digitale) l'Ente ha la facoltà di sanzionare:

  • prestatori dei servizi fiduciari qualificati;
  • gestori di PEC;
  • gestori dell'identità digitale;
  • conservatori accreditati.