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Entrate correnti

Ricavi correnti

È una locuzione utilizzata, nella contabilità generale, per indicare tutte le entrate che un’azienda, o la “Pubblica Amministrazione”, riceve regolarmente nel corso dell’esercizio d’impresa e destinate a finanziare le spese correnti (uscite che servono per il funzionamento quotidiano di un’entità pubblica o privata, come lo stipendio dei dipendenti, le bollette per le utenze, o gli interessi sui debiti), o “spese di gestione”, dell’impresa stessa e consentono di valutare la capacità dell’azienda (ad esempio la capacità produttiva, la capacità di gestione della liquidità, la capacità di generare profitti e la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato) di sostenersi con la propria attività abituale ossia sono i KPI (Key Performance Indicators) della sostenibilità economica nel lungo termine (è un approccio che ha l’obbiettivo di garantire la prosperità e il benessere economici senza comprometterne la capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni future mirando a trovare un equilibrio tra crescita economica, equità sociale e responsabilità ambientale, e si basa sull’innovazione, sulla gestione responsabile delle risorse e sulla promozione di un sistema economico resiliente).

Per entrate ricorrenti possiamo includere:

  • Vendite (ad esempio i prodotti finiti e le merci);
  • Prestazioni (ad esempio le consulenze, le manutenzioni e gli abbonamenti);
  • Canoni di affitto attivi (ad esempio l’affitto beni immobili come parte dell’attività);
  • Interessi attivi (se ricorrenti e legati alla gestione operativa);
  • Contributi pubblici ricorrenti (se fanno parte del ciclo economico normale).

Mentre, sono da escludere, come entrate ricorrenti:

  • le entrate straordinarie (ad esempio le plusvalenze da vendita di immobili o macchinari);
  • le entrate in conto capitale (ad esempio i finanziamenti a lungo termine e gli aumenti di capitale);
  • i rimborsi o risarcimenti occasionali.