SEME
Search Engine Manipulation Effect
Effetto di manipolazione dei motori di ricerca
L’acronimo (coniato dallo psicologo Robert Epstein) è utilizzato per indicare l’effetto di manipolazione dei motori di ricerca ossia l’evoluzione, quindi il cambiamento, nelle preferenze dei consumatori dopo l’intervento da parte di questi.
Il principio, su cui si fonda questo ragionamento, sta nel fatto che l’algoritmo dei motori di ricerca vengono sviluppati, dall’azienda proprietaria, ponendo l’attenzione non sull’ottimizzazione per migliorare la connessione tra i consumatori (utilizzatori finali) del WWW (World Wide Web) e le aziende che cercano, tramite l’attuazione di diverse strategie, di migliorare il loro posizionamento per esser i primi nelle risposte alle esigenze dei consumatori finali ma ottimizzare la manipolazione del loro sentiment per pilotarne la scelta.
Questa situazione porta alla non neutralità degli stessi motori di ricerca.
Gli algoritmi dei motori di ricerca vengono sviluppati secondo il principio della radicalizzazione algoritmica (algoritmo della raccomandazione di gruppo), un esempio tipico è quello dei social media che polarizzano i consumatori verso dei contenuti più in linea al loro comportamento (i motori di ricerca tracciano e monitorano i comportamenti, le coorti ed altri dati per generare contenuti multimediali infiniti volti a mantenere gli utenti coinvolti).
I social media sono camere dell’eco (ecosistemi con la “bolla di filtro”) ossia ambienti in cui i partecipanti possono amplificare o rafforzano le loro convinzioni preesistenti all'interno di un sistema chiuso e isolato da una confutazione verosimilmente oggettiva (i consumatori vengono polarizzati, non solo sui contenuti, anche sulle opinioni in linea alla loro) limitandone l’esposizione a prospettive diverse.