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Microeconomia

È una branca della teoria economica che studia le relaziono dei singoli agenti (soggetti privati, liberi professionisti, imprese o sistemi aggregati) nei mercati, settori o industrie, e insieme alla macroeconomia (economia nazionale) costituisce la macro-categoria in cui sono raggruppare le discipline legate all’economia politica (scienza sociale che si occupa dei metodi che permettono di soddisfare le proprie esigenze con poche risorse).

La teoria si fonda nell’analizzare le preferenze del consumatore osservando il suo comportamento sulla:

  • completezza sulla scelta (consapevolezza): di fronte alla scelta tra due beni si sa sempre quale sia la scelta o siano indifferenti;
  • transitività sulla scelta (preferenza): da una quantità di tre beni X, Y e Z, se X è preferito a Y e se questo è preferito a Z, allora X è preferito a Z;
  • monotonia del bene (o non sazietà): soddisfazione nel consumare un paniere X che ha un aumento di quota del prodotto Y;
  • continuità dell’indifferenza (costanza): le curve di indifferenza sui prodotti sono funzioni continue;
  • convessità sulla scelta (stretta relazione): l’insieme dei beni X sono preferiti ai beni X’.

La branca della microeconomia si fonda su teorie (insieme di regole e di ipotesi di base) che spiegano e forniscono delle previsioni sui fenomeni osservati fornendo anche una spiegazione quanto influiscono alcune variabili (prezzi dei fattori produttivi e il prezzo finale sui prodotti, i salari).

Tramite tecniche statistiche ed econometriche è possibile costruire modelli quantitativo (rappresentazione di tipo matematico) partendo da assunzioni di base o da approssimazioni più o meno ragionevoli o realistiche della realtà ed è per questo che questi modelli sono in continua revisione.

I modelli microeconomici fornisco un’analisi positiva (spiegazione e previsione) e analisi normativa (politica economica e sue implementazioni) accompagnate da accompagnate da giudizi di valore sui vari trade-off (contropartita o scambio).

Le discipline trattate nella microeconomia sono:

  • teoria del comportamento del consumatore (fra tutte le possibilità il consumatore sceglie quella che egli ritiene migliore):
    • legge di Gossen (teoria neoclassica del consumatore): l’incremento del livello di utilità o della soddisfazione che un individuo deriva dal consumo di un bene ricollegabile ad aumenti marginali nel consumo del bene stesso;
    • utilità (economia): misurare la felicità o la soddisfazione individuale (idoneo a soddisfare una domanda);
    • utilità marginale: l’incremento del livello di utilità o della soddisfazione derivato dal consumo di un bene stesso;
    • curve di indifferenza: l’insieme dei beni che garantiscono al consumatore lo stesso livello di utilità (generica funzione di utilità);
    • funzioni di domanda;
    • elasticità: misura il rapporto tra la sensibilità di una specifica caratteristica intrinseca di un prodotto al variare di un’altra caratteristica intrinseca;
    • surplus del consumatore (rendita): misura la differenza positiva fra il prezzo che un individuo è disposto a pagare per ricevere un determinato bene o servizio e il prezzo di mercato dello stesso bene;
    • teoria della preferenza rivelata (osservazione diretta): dedurre le preferenze dei consumatori osservandoli mentre fanno le loro scelte;
    • indice del costo della vita: è un indice di prezzo che serve a misurare la variazione del costo della vita in un Paese;
    • teoria dell’utilità attesa: è il valore, che in condizioni di incertezza, viene calcolato come una media ponderata delle utilità in ogni stato possibile in base alle probabilità del verificarsi dei singoli stati stimati;
    • paradosso di Allais: analizza la scelta di un prodotto con attese certe rispetto ad un prodotto con attese incerte nonostante il prodotto con attese incerte abbia mostrato una maggiore preferenza di scelta anche mostrando i suoi rischi;
    • paniere di beni e servizi: è un insieme di beni e servizi rappresentativi degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno;
  • Teoria della produzione (studio della produzione o del processo economico di conversione di beni primari in beni e prodotti finali a valore aggiunto):
    • funzione di produzione: esprime il legame intercorrente tra le quantità dei singoli fattori di produzione usati e quantità di prodotto ottenuto;
    • economia di scala: indica la relazione tra aumento di produzione (di un’impresa, di un’unità produttiva o di un impianto) e la diminuzione del costo unitario del prodotto (costo totale diviso per la quantità prodotta e corrisponde al costo medio);
    • produttività marginale (prodotto marginale): è l’incremento di produzione derivato dagli aumenti al margine dall’impiego di un certo fattore;
    • isocosto: rappresentare le infinite combinazioni di due fattori produttivi che danno luogo ad uno stesso costo di produzione;
    • elasticità di sostituzione: misura il grado di sostituibilità tra beni nell’attività di produzione o consumo;
    • funzione di costo: è la funzione che, dati i prezzi degli ingressi e le uscite, associa a quest’ultima il costo minimo che è necessario sostenere per la loro produzione;
    • costo marginale unitario (costo di un’unità aggiuntiva prodotta): la variazione nei costi totali di produzione che si verifica quando si varia di un’unità la quantità prodotta;
  • Teoria dei mercati:
    • concorrenza perfetta:
      • domanda e offerta: le quantità di domanda e di offerta determinano i prezzi (microeconomia e macroeconomia);
      • equilibrio tra le forze: in assenza di fattori esterni, le variabili micro e macroeconomiche rimangono immutate;
      • ciclo del maiale (scienza agrarie per il mercato dei maiali): descrivere la fluttuazione periodica del mercato dove i prezzi tendono a raggiungere valori elevati e gli investimenti tendono ad aumentare;
    • concorrenza monopolistica:
      • monopolio: è una forma di mercato nella quale un unico venditore offre un prodotto o un servizio per il quale non esistono sostituti stretti (monopolio naturale) oppure opera in ambito protetto (monopolio legale, protetto da barriere giuridiche);
      • duopolio (è mercato oligopolistico dove operano due sole imprese che offrano prodotti identici, a costi marginali simili, con simmetria informativa e l’impatto delle mosse del concorrente sulla propria situazione):
        • modello di Cournot: descrivere una struttura industriale di oligopolio in cui le aziende decidono, in modo indipendente e contemporaneamente, la quantità di output che produrranno;
        • modello di Bertrand: il mercato risulta efficiente (senza un guadagno) perché le imprese abbasseranno il prezzo fino a che questi non eguaglierà il costo marginale (situazione distruttiva per le imprese);
        • modellop di Hotelling: due imprese, che vendono, possono pratica dei prezzi differenti massimizzando il costo del trasporto (modello di localizzazione spaziale delle imprese o di localizzazione del prodotto fra la gamma di tutti i prodotti di un’industria) perché i consumatori non lo vogliono sostenere;
        • modello di Stackelberg: è un modello utilizzato anche in teoria dei giochi che descrive un mercato in cui vi sono due imprese (leader e follower) in cui la seconda vede le mosse della prima;
      • oligopolio (generalizzazione del modello di Cournot, modello di Salop): è una forma di mercato in cui ci sono poche imprese (no price-maker) con uguale struttura di costo e che producono un bene omogeneo ma in grado di influenzarlo con i loro comportamenti;
  • Equilibrio economico generale (spiega come domanda, offerta e prezzi di diversi dei prodotti siano interrelati e determinati simultaneamente in equilibrio per effetto delle forze di mercato):
    • scatola di Edgeworth-Bowley: rappresentazione grafica cartesiana dove vengono misurate le quantità di due fattori produttivi impiegati per la produzione di due beni rapportati a famiglie di isoquanti (insieme delle combinazioni efficienti di input che forniscono lo stesso livello di produzione) relative agli stessi;
    • esistenza;
    • unicità;
    • stabilità;
  • Ottimo economico:
    • ottimo paretiano (efficienza paretiana): l’allocazione delle risorse è tale che non è possibile apportare miglioramenti al sistema perché per migliorare una condizione si rischia di peggiorarne un’altra;
    • efficienza della concorrenza perfetta;
    • teorema di Arrow (funzione di utilità sociale): data una scelta tra almeno tre alternative e poste a priori le condizioni di universalità, non imposizione, non dittatorialità, monotonicità e «indipendenza dalle alternative irrilevanti», non è possibile determinare una funzione di scelta pubblica che le rispetti;
    • teoremi dell’economia del benessere: è il libero mercato dove non c’è l’intervento dello Stato nell’economia o in generale soluzioni di pianificazione centrale;
  • Esternalità e beni pubblici (insieme di effetti, negativi o positivi, causati da un’attività di produzione o di consumo di un soggetto, nei confronti del benessere di un altro soggetto):
    • teorema di Samuelson: quando la produzione ottimale di bene pubblico puro esige un’uguaglianza tra la somma dei tassi marginali di sostituzione e il tasso marginale di trasformazione dei prodotti;
    • teorema di Coase: attraverso il mercato è possibile giungere a un’efficienza (benessere sociale) superiore rispetto a quella che si può ottenere con l’intervento dello Stato o di altre regolamentazioni;
    • modello di Lindahl: è una forma di tassazione in cui gli individui pagano per i beni pubblici sulla base della loro utilità marginale;
    • meccanismo Vickrey-Clarke-Groves (rivelazioni delle preferenze): è un tipo di asta dove i partecipanti hanno interesse a rivelare il vero valore che attribuiscono ai beni;
  • Economia dell’informazione:
    • azzardo morale (rischio morale): identifica l’opportunismo post-contrattuale (tendenza a perseguire i propri interessi a spese della controparte, confidando nell’impossibilità, per quest’ultima, di verificare la presenza di dolo o negligenza);
    • asimmetria informativa: l’informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte dello stesso processo economico;
    • selezione avversa: è una situazione in cui una variazione delle condizioni di un contratto provoca una selezione nella platea dei contraenti che risulta sfavorevole per la parte che ha modificato le condizioni a proprio vantaggio;
    • mercato dei limoni (incertezza della qualità e meccanismo di mercato): è una asimmetria informativa nel mercato che si verifica quando il venditore gode di una maggiore quantità di informazioni sul bene proposto all’acquirente;
    • modello di Spence (miglioramento del benessere sociale): dimostra come l’istruzione funzioni come un segnale dell’abilità degli individui in presenza di asimmetrie informative;
    • modello principale-agente: è un contratto in base al quale una o più persone (il principale/i) obbliga(no) un’altra persona (l’agente) a ricoprire per suo conto una data mansione, che implica una delega di potere all’agente.