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Mercantilismo

È un termine utilizzato per indicare la dottrina di politica economica, in Europa dal XVI al XVII secolo, basata sul concetto che la potenza di un Paese derivi da un surplus commerciale, la cresciuta viene dalla prevalenza delle esportazioni sulle importazioni.

L’economia dell’epoca era finalizzata all’interesse del Paese che a sua volta si metteva a disposizione dell’economia mercantile con politiche di crescita economica specializzate su diversi settori (agricola, manifatturiera, commerciale) e sull’idea di ricchezza (oro, popolazione, bilancia commerciale) alla quale il mercante poteva accedere.

Secondo la dottrina il mercante opera secondo criteri razionali e consapevoli, dimostrando le proprie funzioni di commerciante, imprenditore, banchiere accrescendo la ricchezza e il prestigio propri e di conseguenza del loro Stato a patto che oltre ad intraprendere politiche che andavano a vantaggio dei propri mercanti garantivano la stabilità, l’ordine pubblico e l’allargamento del mercato attraverso la politica di conquiste coloniali.