Matrice di portafoglio
Strumenti di gestione dell'impresa
È una locuzione utilizzata per indicare gli strumenti utili ad analizzare (analisi statica e dinamica) il portafoglio di un’impresa, tramite il quale il management (complesso delle funzioni amministrative, direttive e gestionali di un’impresa o di un'azienda) riceve informazioni circa le strategie da intraprendere e i criteri di allocazione delle risorse da adottare nella gestione delle singole attività (business).
L’analisi può essere svolta in modo:
- Statico: si tratta di osservare e misurare il posizionamento di un'ASA (Aree Strategiche di Affari), o del SBU (Strategic Business Unit), in un dato momento storico collocandola nella matrice in funzione dei “competitor” (soggetto, azienda oppure organizzazione che opera nel medesimo settore di mercato di una determinata impresa, organizzazione o soggetto e che vende prodotti o servizi simili allo stesso target e utilizzando lo stesso marketing mix);
- Dinamico: si deve analizzare il percorso evolutivo dell’ASA (Aree Strategiche di Affari), o del SBU (Strategic Business Unit), nel tempo.
Le matrici di portafoglio si caratterizzano per:
- la dimensione esterna (misurare il grado di attrattività dell’ambiente in cui il business compete);
- la dimensione interna (evidenziare la posizione competitiva del business rispetto ai concorrenti).
È inoltre possibile aggiungere altre dimensioni che esprimono, ad esempio, l’apporto del singolo business al fatturato complessivo dell’impresa o il suo contributo in termini di reddito netto (somma di denaro che rimane una volta dedotti i costi di un’azienda dai ricavi) o, ancora, gli effetti sulla dimensione finanziaria (assorbimento e generazione di cassa).
Le matrici di portafoglio più note sono:
- Matrice BCG (Matrice Boston Consulting Group): si basa su variabili semplici (fasi di decollo, affermazione, declino e morte di una determinata attività di produzione) che sintetizzano i diversi fattori della “curva di esperienza”, o “curva di apprendimento” (modello economico che dimostra come i costi di produzione diminuiscono all’aumentare del volume di produzione cumulato - più si produce e più si diventa efficienti, riducendo i costi unitari);
- Matrice ADL (Matrice Arthur D. Little): si basa sulla valutazione del “settore” (identificazione del ciclo di vita del settore) e dei “punti di forza” (categorizzazione in una delle posizioni competitive: dominante, forte, favorevole, plausibile, debole e non vitale) del “ciclo di vita” (embrionale, crescita, maturazione e invecchiamento) di un business;
- Matrice Marakon (sviluppato da Marakon Associates): si basa sul “modello di Gordon” (strumento di controllo orientato al valore, ulteriormente sviluppato a partire dal “DDM” - dividend discount model, oppure “modello di sconto dei dividendi” elaborato da Williams) e sulle relative condizioni al contorno di redditività e funge da griglia esplicativa per il posizionamento finanziario delle unità aziendali strategiche all’interno della gestione strategica;
- Matrice GE McKinsey (Matrice General Electric sviluppata dalla McKinsey): si basa su variabili aggregate che sintetizzano i diversi fattori alla base della competitività del business e dell’attrattività del settore.