Cuneo fiscale
La locuzione è utilizzata per indicare gli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori (dipendenti, autonomi o liberi professionisti singolo e senza figli) e si determina rapportando la somma dei contributi sociali (ad esempio assegno sociale, previdenziali, bonus sociali, ai servizi sociali comunali, per l'assistenza a persone non autosufficienti, oneri sociali) e delle imposte con il costo del lavoro.
Oltre a essere un indicatore degli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori, l’occupazione e il mercato del lavoro indica, anche, quanto le tasse sul lavoro scoraggino l’impiego (la pressione fiscale imposta dallo Stato per il rapporto giuridico di lavoro).
Nelle scienze economiche, il cuneo fiscale, corrisponde alla deviazione dal punto di equilibrio della tassazione tra prezzo del venduto e quantità comprata ovvero se il prezzo sostenuto dai consumatori risulta incrementato e il prezzo ottenuto dai fornitori risulta diminuito, la quantità scambiata diminuisce.
Basandosi sulla legge della domanda e offerta (in un mercato libero, la quantità richiesta di un bene è inversamente proporzionale al prezzo del bene stesso) è possibile affermare che introducendo una nuova tassa il mercato cercherà di raggiungere un nuovo equilibrio in modo tale che i consumatori che pagano di più e i fornitori ricevono di meno con la conseguenza riduzione della quantità scambiata.
Per evitare questo scenario sia i consumatori che i fornitori pagano, la nuova tassa introdotta, in proporzione alla struttura delle curve di domanda e offerta; attraverso l’elasticità della domanda (domanda fortemente elastica il carico è supportato dai produttori al contrario, se scarsamente elastica, dai consumatori) è possibile capire chi, fra produttori e consumatori, sopporterà in misura maggiore il peso della nuova imposta (ad esempio se la curva dell'offerta tende ad appiattirsi nel tempo, i consumatori tendono a pagare una porzione maggiore della tassa).
Riepilogando gli effetti provocati dall’introduzione di una nuova tassa sono:
- diminuzione della quantità di prodotto venduta;
- aumento del prezzo finale;
- diminuzione del “ricavo marginale” (variazione del ricavo totale che si verifica quando un'impresa vende un'unità aggiuntiva di un prodotto o servizio).
Il cuneo fiscale non va confuso con il cuneo previdenziale in quanto, quest’ultimo, finanzia i sistemi pensionistici obbligatori pertanto nel costo del lavoro rappresenta un costo dei diritti dei lavoratori (le spese che un’azienda sostiene per remunerare i suoi dipendenti) in un determinato Paese.
La differenza tra il cuneo fiscale e il cuneo previdenziale rappresenta la tassazione posta sul rapporto giuridico di lavoro con destinazione per la fiscalità generale (finanziamento della spesa pubblica indivisibile).