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Costi variabili

È una locuzione utilizzata per indicare tutte quelle voci aziendali che dipendono dal variare della produzione (aumento dei beni prodotti) o dal costo di produzione (inflazione) o, per dare una spiegazione ancora più semplice, alla quantità prodotta e si calcolano come la differenza fra il costo totale (C(q)) e i costi fissi (C0): ΔC(q) = C(q) - C0.

Il valore dei costi variabili cambia in base all’attività produttiva e/o di vendita per questo può essere:

  • proporzionale rispetto alla merce;
  • più che proporzionale rispetto alla merce;
  • meno che proporzionale rispetto alla merce.

Quando la produzione o le vendite aumentano, aumentano anche i costi variabili. Quando la produzione o le vendite diminuiscono, i costi variabili diminuiscono di conseguenza.

Ad esempio possiamo considerare le seguenti voci come costi variabili:

  • COGS (“Cost of goods sold” o “Costo delle merci vendute”);
  • Materie prime;
  • Confezionamento;
  • Stipendi orari;
  • Provvigioni di vendita;
  • Commissioni di transazione.

I costi variabili sono una voce fondamentale per analizzare la redditività aziendale.