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Vigilanza prudenziale

È una locuzione utilizzata per indicare l’applicazione del concetto di prudential supervision introdotto dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria sui requisiti patrimoniali; quest’ultimi devono rispettare un certo standard di capitale e certi coefficienti di bilancio per diminuire il rischio e i costi di insolvenza.

In Italia è svolta dalla Banca d’Italia in conformità delle deliberazioni del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) regolamentate nel TUB (Testo Unico Bancario).

La Banca d’Italia emana disposizioni di carattere generale aventi a oggetto:

  • l’adeguatezza patrimoniale;
  • il contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni;
  • le partecipazioni detenibili;
  • l’organizzazione amministrativa e contabile ed i controlli interni.