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Unità di lavoro

Rappresenta, nella contabilità nazionale, il volume di lavoro a tempo pieno esercitato nell’anno da una unità produttiva.

Il lavoro in unità standard (o occupati equivalenti) esclude i lavoratori equivalenti in CIG (Cassa Integrazione Guadagni) e comprende il contributo dei lavoratori irregolari, degli occupati non dichiarati, degli stranieri non residenti e dei secondi lavori.

La sua individuazione si è resa necessaria in quanto la persona può assumere una o più posizioni lavorative in funzione:

  • dell’attività (unica, principale, secondaria);
  • della posizione nella professione (dipendente, indipendente);
  • della durata (continuativa, non continuativa);
  • dell’orario di lavoro (a tempo pieno, a tempo parziale);
  • della posizione contributiva o fiscale (regolare, irregolare).

L’insieme delle unità di lavoro è ottenuto dalla somma delle posizioni lavorative a tempo pieno e dalle posizioni lavorative a tempo parziale (principali e secondarie) trasformate in unità a tempo pieno.

Le posizioni lavorative a tempo pieno non subiscono riduzioni, se non per effetto delle prestazioni lavorative a tempo ridotto prestate da lavoratori momentaneamente collocati in cassa integrazione guadagni.

Le posizioni lavorative a tempo parziale (principali e secondarie) sono trasformate in unità di lavoro tramite coefficienti ottenuti dal rapporto tra le ore effettivamente lavorate in una posizione lavorativa non a tempo pieno e le ore lavorate nella stessa branca in una posizione a tempo pieno.

Le unità di lavoro sono utilizzate come unità di misura del volume di lavoro impiegato nella produzione dei beni e servizi rientranti nelle stime del prodotto interno lordo in un determinato periodo di riferimento.

Si dividono in tempo parziale se riferite a dipendenti stagionali (frazioni di ULA).