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Stock options

È una locuzione utilizzata per indicare uno strumento di incentivazione concesso, dall’azienda, al management aziendale e/o ai dipendenti.

Sono una forma di diritto di acquisto, o di “assegnazione”, delle azioni della società ad un determinato valore, o prezzo d’esercizio (strike price).

È uno strumento incentivante (conferito gratuitamente ai dipendenti, solitamente ai manager) adottato solo dalle S.p.A. (Società per Azioni) quotate e per la S.r.l. innovativa (Decreto crescita “bis”, o Decreto sviluppo con la legge n.221 del 17 dicembre 2012) se l’opzione call ha un prezzo d’esercizio (strike price) inferiore al valore corrente dell’azione quotata.

L’impresa può pagare, l’esercizio della stock option in:

  • denaro pagando il “prezzo d’esercizio” richiedendo un’“uscita di cassa” (pagamento, ovvero un movimento di denaro che esce da una cassa o da un conto bancario e viene registrata, in contabilità, come una diminuzione del flusso di cassa, indicando che l’azienda ha speso denaro);
  • azioni cedute al “prezzo d’esercizio”, con un aumento di “capitale alla pari” (prezzo di emissione di un titolo o strumento finanziario è uguale al suo valore nominale) ossia le azioni hanno un valore nominale uguale al “prezzo d’esercizio” dell’opzione;
  • azioni cedendo “quote di proprietà” (porzione di proprietà che un individuo o una persona giuridica ha su un bene) della società.

Con il pagamento in denaro e con le azioni cedute influiscono sui flussi di cassa e, in alcuni casi, è una passività sul capitale sociale in quanto diminuiscono l’utile e vengono rendicontati (presentare il risultato delle operazioni contabili) nel bilancio d’esercizio.

Mentre le azioni sono, formalmente, un trasferimento di quote che non incide sul capitale sociale, ma soltanto sulla sua composizione, e deve essere menzionata nella nota integrativa, può sfuggire agli azionisti mentre il trasferimento di quote può incidere (se il conferimento è a favore di migliaia di dipendenti o ha una cadenza mensile e non annuale) ed è una informazione price sensitive (Le stock option possono essere influenzate dalle informazioni di una società emittente, ad esempio la pubblicazione di risultati aziendali o annunci importanti, o macroeconomici che, al momento della diffusione, possono causare variazioni di valore della stessa opzione).

La soppressione del regime agevolato per le azioni (le azioni devono avere valore complessivo indicato dalla normativa vigente per ciascun periodo di imposta) assegnate ai dipendenti (D.L. 112/2008 con abrogazione art. 51 comma 2 lettera g-bis del TUIR) porta considerare che la differenza tra il valore delle azioni (può essere espresso come valore nominale, valore di mercato e valore intrinseco) al momento dell’assegnazione del diritto d’opzione e l’ammontare corrisposto dal dipendente, o dall’amministratore, costituisce un reddito assoggettato in busta paga a tassazione ordinaria (la retribuzione del lavoratore viene tassata secondo il regime ordinario dell’IRPEF, con le aliquote progressive per scaglioni di reddito previste dalla legge), progressiva (le aliquote aumentano con l’aumentare del reddito. Non si paga la stessa percentuale su tutto lo stipendio, ma solo sulla parte che supera ciascuno scaglione) e per scaglioni (segue il principio della progressività fiscale in cui più guadagni, più è alta l’aliquota applicata sulla parte eccedente del reddito), e non più all’imposta sostitutiva.

Mentre nella contribuzione previdenziale (versamento obbligatorio all’ente di previdenza, per finanziare le prestazioni pensionistiche e i relativi rischi previsti) le azioni ricevute sarà assoggettate alla tassazione come i capital gain (plusvalenze da investimenti).