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Reverse charge IVA – Guida Completa 2025

Il reverse charge, noto anche come inversione contabile, è un meccanismo fiscale che trasferisce l’obbligo di versamento dell’IVA dal fornitore all’acquirente.

In pratica, chi riceve la prestazione o il bene deve integrare l’IVA e versarla all’Erario, invece del venditore. Questo strumento è stato introdotto in Italia per contrastare le frodi IVA e garantire maggiore controllo sui flussi fiscali.

Nel 2025, il reverse charge continua a essere rilevante in numerosi settori, come edilizia, elettronica, trasporti e materiali da riciclo. La corretta applicazione è fondamentale per evitare sanzioni e per una gestione fiscale efficiente.

informazioni

Questa guida ha finalità informativa. Per applicazioni fiscali specifiche e approfondite, si consiglia di consultare un commercialista o esperto di diritto del lavoro.

Quadro Normativo

Base normativa

Il reverse charge è disciplinato dall’articolo 17 del DPR 633/1972, con diverse fattispecie per operazioni nazionali e internazionali:

  • reverse charge interno: operazioni tra soggetti italiani (ad esempio subappalti edilizi, servizi di pulizia, installazione o manutenzione impianti e cessione di dispositivi elettronici);
  • reverse charge esterno: operazioni territorialmente rilevanti in Italia con soggetti extra UE o fornitori UE.

Novità 2025

  • D.L. 84/2025: stabilizza il reverse charge in alcuni settori, in particolare trasporti e servizi ad alta esposizione a frodi;
  • D.lgs. 81/2025: modifica le scadenze di versamento dell’IVA per i soggetti in regime forfettario su acquisti soggetti a reverse charge;
  • D.L. 73/2022: proroga l’applicazione fino al 31 dicembre 2026.

Applicazione

Operazioni nazionali

  • Subappalti nell’edilizia e lavori di ristrutturazione.
  • Servizi di pulizia, manutenzione o installazione impianti.
  • Cessione di beni elettronici come smartphone, tablet e microprocessori.
  • Cessione di oro, materiali da riciclo e certificati CO₂ (crediti di carbonio).
informazioni

I certificati di CO₂ (crediti di carbonio) sono titoli negoziabili che rappresentano una tonnellata di anidride carbonica (CO₂) evitata o rimossa dall’atmosfera grazie a progetti ambientali certificati. Questi certificati, emessi da enti indipendenti, garantiscono trasparenza e tracciabilità.

Esistono due mercati principali: uno regolamentato (come, ad esempio, l’EU ETS) e uno volontario, dove sono scambiati per compensare le proprie emissioni.

Operazioni internazionali

  • Acquisti intracomunitari di beni e servizi da fornitori UE.
  • Operazioni con soggetti extra UE, quando la prestazione è territorialmente rilevante in Italia.

Contabilità

Emissione della fattura

Il fornitore non addebita IVA e deve indicare la dicitura: “reverse charge ai sensi dell’art. 17 DPR 633/1972”.

Registrazione da parte dell’acquirente

L’acquirente integra la fattura con l’IVA e la registra nei propri registri:

  • Registro acquisti: per rilevare l’acquisto e l’IVA a credito;
  • Registro vendite: per rilevare l’IVA a debito.

L’effetto finale è spesso neutrale, poiché l’IVA a debito e a credito si compensano nella liquidazione periodica.

Autofattura

Se il fornitore è extra UE senza stabile organizzazione in Italia, l’acquirente emette un’autofattura integrando l’IVA italiana e registrandola nei registri acquisti e vendite.

Regime Forfettario

I contribuenti forfettari che ricevono operazioni soggette a reverse charge devono integrare l’IVA e rispettare le nuove scadenze del D.lgs. 81/2025, con versamenti trimestrali. Le modalità contabili rimangono le stesse, ma attenzione ai termini per evitare disallineamenti fiscali.

Vantaggi, Rischi e Best Practice

Vantaggi

Contrasto all’evasione fiscale nelle catene di fornitura.

Neutralità finanziaria: l’IVA integrata spesso si compensa automaticamente.

Rischi

Errori nella dicitura o riferimento normativo in fattura può causare una possibile contestazione.

La registrazione errata nei registri IVA ha un impatto sulla liquidazione.

Per i forfettari il rischio è nel disallineamento tra autofattura e termini di versamento.

Best Practice

Utilizzare software gestionali/ERP per integrare automaticamente le fatture e gestire le autofatture.

Formare il team contabile sui casi di reverse charge e aggiornamenti normativi.

Verificare periodicamente le nuove normative (D.L. 84/2025, D.lgs. 81/2025) per rimanere conformi.

Esempi

Esempio interno (edilizia)

Un subappaltatore emette fattura senza IVA per lavori di ristrutturazione. L’impresa ricevente calcola l’IVA, la registra a debito e a credito, neutralizzando l’effetto nella liquidazione IVA.

Esempio esterno (extra UE)

Un’azienda italiana acquista servizi da un fornitore extra UE. Emette un’autofattura per integrare l’IVA, la registra nei registri acquisti e vendite e versa l’imposta secondo le regole ordinarie.

Frodi carosello

La frode carosello è diffusa nei settori dell’auto e della telefonia.

Si realizza utilizzando delle cartiere (società fittizie) che procedono con l’inversione contabile (reverse charge), interposte all’interno di un’operazione commerciale, per far sorgere un diritto (inesistente) a detrarre l’IVA sugli acquisti.

Ipotizziamo un fornitore estero che vende un bene a una società italiana. Nell’operazione viene inserita una cartiera italiana che acquista il bene dal fornitore estero in regime di reverse charge, quindi senza IVA. Subito rivende il bene all’altra società italiana effettiva, applicando l’IVA ordinaria al 22% che non viene versata.

La cartiera non presenta la dichiarazione dei redditi, ma agisce solo per creare fatture per operazioni inesistenti. Il reale acquirente nazionale può detrarre l’IVA, ottenendo un credito IVA. I beni circolano solo attraverso documenti fittizi.

Su queste operazioni si applica il reverse charge dove l’IVA non viene addebitata in fattura, è l’acquirente a dover integrare il documento pagando l’imposta al Fisco del suo Paese, secondo l’aliquota vigente.

L’autofattura dev’esser poi inserita nel registro degli acquisti e in quello delle fatture emesse.

Il venditore emette la fattura senza IVA indicando che è un’operazione in reverse charge.

La posizione più rischiosa è quella della società carosello intestata a soggetti nullatenenti pagati per prestarsi a tali operazioni.

Frodi a Carosello e Reverse Charge

Il reverse charge è uno degli strumenti più efficaci per contrastare le cosiddette frodi a carosello IVA, fenomeno in cui soggetti intermedi acquistano beni o servizi senza versare l’IVA, vendendoli poi sul mercato con il credito IVA a debito che non viene riversato all’Erario.

Questa tecnica crea perdite significative per il fisco e distorsioni concorrenziali sul mercato. L’inversione contabile sposta l’obbligo di versamento dell’IVA al destinatario dell’operazione, rendendo praticamente impossibile per un intermediario evadere l’imposta senza essere scoperto.

Settori particolarmente a rischio di frodi a carosello includono:

  • edilizia e subappalti, dove le catene di fornitori possono essere lunghe;
  • dispositivi elettronici (smartphone, tablet e microprocessori), facilmente rivendibili;
  • trasporti e servizi correlati, soprattutto nelle operazioni internazionali.

L’efficacia del reverse charge nella prevenzione delle frodi a carosello è stata confermata anche dalle ultime circolari fiscali e dalla normativa introdotta con il D.L. 84/2025, che stabilizza il meccanismo in questi settori critici.