Ratei e Risconti
I Ratei e i Risconti sono quote di entrata e uscita sui costi e sui ricavi attualmente maturati o non maturati; sono quote di costi o di ricavi di riferimento a due o più esercizi contabili.
Vengono annoverati tra le scritture di assestamento che vengono effettuate a fine esercizio, in modo da redigere il bilancio.
Uno dei principi basilari per la scrittura dei ratei e risconti, in bilancio, è il Principio della competenza economica; la contabilizzazione di costi e ricavi corrisponde con quello della loro maturazione e non con quello dell’effettivo pagamento o incasso (a cavallo di tra due anni fiscali).
È in questo ambito che ratei e risconti trovano la propria ragion d’essere.
Il codice civile disciplina i ratei e i risconti (Principio della competenza economica) nell’art. 223-bis, art. 2424-bis e nell’art. 2427. Tale principio è altresì stato recepito dalla normativa fiscale TUIR poiché dal risultato di esercizio si parte per la determinazione dei redditi di impresa soggetti a tassazione.
Ulteriore disciplina dei ratei e risconti la troviamo nel documento 18 dell’OIC (Organismo Italiano di Contabilità).
I ratei attivi e passivi fanno parte di quelle che vengono chiamate operazioni di integrazione.
La loro funzione è quella di rilevare un costo o un ricavo che è di competenza dell’esercizio in corso (quello per il quale stiamo redigendo il bilancio), ma che avrà manifestazione finanziaria (e quindi il pagamento o la riscossione effettiva) nell’esercizio successivo.
Si tratta quindi di inserire, attraverso lo strumento delle operazioni di integrazione, variazioni positive o negative che non possono essere imputate all’esercizio in corso (e che quindi non vengono registrati) in quanto non ancora incassati o pagati.
I risconti attivi e passivi, sono invece considerati nell’ambito delle operazioni di rettifica; in questo caso andiamo a rettificare quote di costi o ricavi già registrati essendosi verificati nell’anno in corso il pagamento o la riscossione; nella realtà sono di competenza di esercizi futuri.
Vediamoli singolarmente per capirne meglio il funzionamento per calcolare le quote attuali (rateo) e le future (risconto) basandoci sulla seguente formula:
Rateo o Risconto = [(importo totale) x (gg competenza anno corrente)] / (gg totali di riferimento)
Rateo attivo
Si tratta di quote di ricavi di competenza del corrente esercizio che saranno però incassate in esercizi futuri.
Supponiamo un finanziamento ancora in essere i cui interessi vengono liquidati posticipatamente. Supponiamo che gli interessi si riferiscano al periodo 30/09/2020 – 31/03/2021 e che l’importo totale sia di 7.500,00 €.
Vediamo che gli interessi sono in parte di competenza del 2020 (per un totale di 92 giorni) e in parte di competenza del 2021 (90 giorni).
Essendo incassati posticipatamente nel 2021 sarà registrata l’effettiva movimentazione di cassa, mentre nel 2020 avremo una quota di interessi che è di competenza dell’anno, ma che di fatto non andrà a movimentare la cassa.
Al 31/12/2020, abbiamo registrato un rateo attivo relativamente alla quota di competenza 2020 pari a:
rateo attivo = (7.500,00 € x 92 gg)/182 gg = 3.791,21 €