Passa al contenuto principale

Ratei e Risconti – Guida Completa 2025

I ratei e i risconti sono strumenti contabili essenziali per garantire che un bilancio rifletta in modo corretto il principio di competenza economica. Anche se il pagamento o l’incasso può avvenire in momenti diversi rispetto alla maturazione economica, grazie a ratei e risconti è possibile distribuire costi e ricavi tra più esercizi con precisione.

Questo è particolarmente importante in fase di chiusura del bilancio, per evitare distorsioni o errori di rappresentazione. Il riferimento normativo principale è il principio contabile OIC 18 (Ratei e Risconti), integrato con le disposizioni del Codice Civile (artt. 2424-bis e 2427) che definiscono obblighi di iscrizione e informativa.

I ratei e i risconti sono fondamentali per un bilancio corretto, soprattutto quando costi o ricavi attraversano più esercizi. Una corretta rilevazione non solo garantisce la veridicità del bilancio, ma rafforza la trasparenza e la credibilità nei confronti di stakeholder (investitori, banche e revisori).

Implementare processi rigorosi per il calcolo, la documentazione e l’informativa in nota integrativa è una best practice che può fare la differenza nella qualità del reporting finanziario aziendale.

informazioni

Questa guida ha finalità informativa. Per applicazioni fiscali specifiche e approfondite, si consiglia di consultare un commercialista o esperto di diritto del lavoro.

Quadro Normativo e Principi Contabili

Codice Civile

Secondo il Codice Civile, in particolare negli articoli 2424-bis e 2427, esistono obblighi specifici relativi alla rilevazione contabile e all’informativa in nota integrativa per ratei e risconti. Questi articoli prescrivono quali quote di costi e proventi vadano iscritte come ratei o risconti e demandano alla nota integrativa la spiegazione dei criteri adottati e la composizione delle voci.

In caso di bilancio abbreviato (art. 2435-bis), sono previste semplificazioni: ad esempio è possibile ricomprendere i ratei attivi tra i crediti e i ratei passivi tra i debiti.

Principio Contabile OIC 18

L’OIC 18 (Ratei e Risconti) stabilisce i criteri per la rilevazione, la classificazione e la valutazione di queste poste, oltre a definire quali informazioni devono essere fornite in nota integrativa.

L’ultima versione dell’OIC 18 è aggiornata al 30 maggio 2022 ed è reperibile nel portale Ragioneria.com oppure sul sito della Fondazione OIC nella sezione Principi contabili in vigore 2024.

L’ambito di applicazione comprende le società che redigono il bilancio secondo il Codice Civile, ma anche il principio prevede che, se un altro OIC disciplina una specifica fattispecie (ad esempio disaggi e leasing), si debba far riferimento a quel principio.

Principio di Competenza Economica

Il fulcro della ragion d’essere di ratei e risconti è il principio di competenza economica: non si tiene conto solo del momento in cui avviene il pagamento o l’incasso, ma di quando il costo o il ricavo “matura” realmente.

In questo modo, il bilancio risulta più veritiero e rappresenta fedelmente la situazione economica dell’azienda.

Tipologie di Ratei e Risconti

L’OIC 18 distingue quattro categorie principali:

  • Rateo attivo: quote di proventi di competenza dell’esercizio, ma con manifestazione finanziaria in esercizi futuri;
  • Rateo passivo: quote di costi di competenza dell’esercizio che verranno pagate in esercizi successivi;
  • Risconto attivo: costi già pagati ma la cui competenza si estende a esercizi futuri;
  • Risconto passivo: ricavi già incassati, ma di competenza di uno o più esercizi futuri.
Esempi pratici:

Un’azienda ha maturato interessi attivi a dicembre, ma li incasserà l’anno successivo quindi il rateo è attivo.

Una polizza assicurativa è stata pagata a dicembre per l’anno successivo quindi il risconto è attivo.

Rateo attivo

Si tratta di quote di ricavi di competenza del corrente esercizio che saranno però incassate in esercizi futuri.

Supponiamo un finanziamento ancora in essere i cui interessi vengono liquidati posticipatamente. Supponiamo che gli interessi si riferiscano al periodo 30/09/2020 – 31/03/2021 e che l’importo totale sia di 7.500,00 €.

Vediamo che gli interessi sono in parte di competenza del 2020 (per un totale di 92 giorni) e in parte di competenza del 2021 (90 giorni).

Essendo incassati posticipatamente nel 2024 sarà registrata l’effettiva movimentazione di cassa, mentre nel 2020 avremo una quota di interessi che è di competenza dell’anno, ma che di fatto non andrà a movimentare la cassa.

Al 31/12/2020, abbiamo registrato un rateo attivo relativamente alla quota di competenza 2025 pari a:

rateo attivo = (7.500,00 € x 92 gg)/182 gg = 3.791,21 €

Rateo passivo

Sono quote di costi relativi all’esercizio corrente che saranno liquidati in esercizi futuri.

Facciamo l’esempio degli interessi posticipati su mutuo.

Supponiamo di avere come periodo di riferimento per la rata 01/11/2024 – 31/01/2025.

La quota di interessi sul mutuo relativa al periodo 01/11/2010-31/12/2024 rappresenta un rateo passivo, di fatto gli interessi verranno corrisposti alla banca il 31/01/2025.

Supponiamo che il totale interessi sia 850,00 €:

rateo passivo = (850,00 € x 61 gg)/92 gg = 563,58 €

Risconto attivo

Parliamo di un costo già rilevato nell’esercizio corrente, ma di competenza (totale o parziale) dell’esercizio successivo.

Il 31/10/2020 abbiamo pagato il canone relativo al periodo 31/10/2024 – 30/04/2025; pari a 2.000,00 €.

Il canone di affitto è di competenza del 2024 per 62 giorni, mentre è di competenza del 2025 per 120 giorni (quota di risconto).

risconto attivo = (2.000,00 € x 120 gg) / 182 gg = 1318,68 €

Risconto passivo

Parliamo di un ricavo già contabilizzato, ma di competenza dell’anno successivo. Facciamo l’esempio dei canoni di locazione attivi.

Il 01/12/2010 abbiamo incassato un canone di locazione di 10.000,00 € relativo al periodo 01/12/2022 – 28/02/2021, l’importo di competenza del 2011 (59 gg) da registrare come riconto passivo sarà pari a:

risconto passivo = (10.000,00 € x 59 gg) / 90 gg = 6.555,55 €

Rilevazione Contabile

Per il metodo di calcolo, per determinare l’importo da iscrivere, si utilizza generalmente un calcolo “pro-rata temporale”: si ripartisce l’importo totale in base ai giorni di competenza nel periodo di riferimento. Una formula tipica è:

Quota di rateo/risconto = (Importo totale × Giorni di competenza nell’esercizio) / Giorni totali del periodo

Scritture in Partita Doppia

  • rateo attivo: si registra un credito (o provento da maturare) e il contropartita è un ricavo di competenza;
  • rateo passivo: si rileva un debito da maturare e la contropartita è un costo di competenza;
  • risconto attivo: si rettifica un costo già sostenuto, spostando la parte non di competenza su un attivo (risconto);
  • risconto passivo: si rettifica un ricavo già rilevato, registrando la parte non di competenza come passività.

Valutazione

Secondo l’OIC 18, i ratei attivi vanno valutati in base al valore presumibile di realizzazione; non è necessario attualizzarli con il costo ammortizzato.

Per i risconti, la valutazione dipende dalla natura della posta: l’OIC non richiede generalmente l’attualizzazione, ma bisogna considerare se ci sono rischi di recupero o perdite di competenza.

Nota Integrativa – Informativa Richiesta

Nella nota integrativa al bilancio devono essere forniti elementi chiave relativi a ratei e risconti:

  • Criteri di valutazione: spiegare se si è usato il “metodo del tempo economico” e come sono state stimate le poste;
  • Composizione delle voci: dettaglio di “ratei e risconti attivi” e “passivi”, eventualmente suddivisi per durata (entro esercizio successivo, oltre, oltre 5 anni);
  • Variazioni rispetto all’esercizio precedente: indicare come sono cambiate le consistenze di ratei e risconti;
  • Materialità: se l’effetto è irrilevante, l’OIC prevede che l’onere informativo possa essere ridotto, purché la rappresentazione rimanga “veritiera e corretta”.

Errori Comuni e Best Practice

  • Sottostima o sovrastima: errori nella stima dei ratei/risconti possono alterare il risultato economico e la struttura patrimoniale;
  • Mancata informativa: omettere dati essenziali in nota integrativa può compromettere la trasparenza del bilancio;
  • Uso di software: adottare software gestionali o ERP che supportino il calcolo di ratei/risconti e la reportistica per la nota integrativa;
  • Revisione continua: verificare periodicamente i contratti (ad esempio canoni e interessi) per aggiornare le stime di competenza.