Studi Associati e partite IVA: funzionamento, fatturazione e retribuzione
Gli studi associati rappresentano una forma di collaborazione molto diffusa tra professionisti, soprattutto nei settori giuridici, fiscali, tecnici e sanitari. Spesso all’interno dello stesso studio convivono un’associazione professionale e altre partite IVA autonome che collaborano allo stesso progetto o condividono spazi e servizi.
Questa guida ha finalità informativa. Per applicazioni fiscali specifiche e approfondite, si consiglia di consultare un commercialista o esperto di diritto del lavoro.
In questa guida analizzeremo le diverse tipologie di studi associati e i loro processi nel ciclo attivo e passivo e come funziona la retribuzione della singola partita IVA:
- Studio associato “puro”
- Studio associato con collaboratori titolari di partita IVA
- Studio condiviso (coworking professionale)
- Studio associato con soci e non soci
- Come funziona la retribuzione della singola partita IVA
Gli studi possono essere strutturati in diverse modalità. Le più comuni sono:
Studio associato “puro”
È un’associazione tra professionisti che esercitano con un'unica partita IVA associativa.
Caratteristiche:
- l’associazione emette fatture ai clienti finali;
- i singoli associati non emettono fatture ai clienti;
- i compensi vengono ripartiti agli associati attraverso “prelievi” o criteri stabiliti dallo statuto.
La gestione delle fatture cambia molto in base alla struttura dello studio per questo nello scenario di uno Studio associato “puro” abbiamo:
- Fatture emesse:
- intestazione: partita IVA dello studio associato;
- oggetto: prestazioni professionali svolte dagli associati;
- incasso: effettuato dall’associazione;
- Fatture ricevute:
- acquisti e spese dello studio;
- compensi agli associati vengono gestiti senza fattura, tramite prelievi o ripartizioni interne, perché gli associati non emettono fattura all’associazione.
Studio associato con collaboratori titolari di partita IVA
Accanto alla partita IVA associativa operano professionisti con partita IVA individuale, che non sono associati ma collaborano allo studio.
Caratteristiche:
- lo studio associato fattura al cliente;
- il collaboratore esterno emette fattura allo studio per il suo compenso;
- il collaboratore resta fiscalmente indipendente.
La gestione delle fatture cambia molto in base alla struttura dello studio per questo nello scenario di uno Studio associato con collaboratori titolari di partita IVA abbiamo:
- Fatture emesse:
- sempre dallo studio associato verso il cliente.
- Fatture ricevute:
- il collaboratore emette fattura allo studio per le attività svolte (con o senza rivalsa INPS, a seconda del regime previdenziale).
Studio condiviso (coworking professionale)
Non esiste alcuna associazione: più professionisti condividono spazi e spese, ciascuno con la propria partita IVA individuale.
Caratteristiche:
- ogni professionista fattura autonomamente ai propri clienti;
- eventuali spese comuni vengono ripartite tramite fatture tra colleghi oppure tramite una società/ente gestore.
La gestione delle fatture cambia molto in base alla struttura dello studio per questo nello scenario di uno Studio condiviso (coworking professionale) abbiamo:
Ogni professionista:
- emette fattura ai suoi clienti;
- gestisce in autonomia corrispettivi, costi e adempimenti.
Le spese comuni sono gestite tramite:
- fatturazione diretta del fornitore a ciascun professionista in quote;
- una società di servizi che fattura ai singoli l’utilizzo dello spazio.
Studio associato con soci e non soci
Una forma ibrida in cui:
- alcuni professionisti sono associati (gestiscono la Partita IVA dell’associazione);
- altri collaborano con la propria Partita IVA.
La gestione delle fatture cambia molto in base alla struttura dello studio per questo nello scenario di uno Studio associato con soci e non soci abbiamo:
Gestione mista:
- i soci non emettono fattura allo studio;
- i collaboratori esterni sì, per prestazioni occasionali o continuative.
Come funziona la retribuzione della singola partita IVA
Associati dello studio
L’associato percepisce una quota del reddito dello studio, definita da:
- statuto o patti associativi;
- criteri di ripartizione (ore lavorate, portafoglio clienti, utili).
Non è una fattura: fiscalmente è un reddito da partecipazione in associazione professionale.
Collaboratori con partita IVA esterna
Il collaboratore emette fattura allo studio per:
- compenso concordato;
- eventuali rimborsi;
- rivalsa INPS se prevista;
- contributo integrativo previdenziale (per casse professionali).
Lo studio paga la fattura e registra la spesa.
Professionisti in studi condivisi
La retribuzione dipende unicamente dalle fatture emesse ai clienti, non esistendo una struttura associativa che centralizza i ricavi.
Esempi pratici
Caso 1: Studio associato con due associati e un collaboratore esterno
Lo studio con due associati e un collaboratore esterno fattura 3.000,00 € al cliente.
Lo studio paga 1.000,00 € al collaboratore, che emette fattura.
L’utile residuo viene diviso tra gli associati in pari misura (o secondo statuto).
Caso 2 – Studio condiviso
Nello scenario di uno studio condiviso senza associazione, ogni professionista gestisce i propri clienti.
Una società di servizi fattura 300,00 € mensili a ciascun professionista per l’uso dello spazio.