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A quali domande potremmo rispondere se utilizzassimo il Conto Economico?

Prima di andare avanti, è necessario fare una premessa fondamentale: il Conto Economico rileva gli importi ‟fatturati” e non i movimenti finanziari reali.

Ciò significa che, se in un dato anno una fattura di vendita di 100 € viene emessa, allora andrà registrata nel Conto Economico di quell’anno/mese con l’importo di 100,00 € (senza IVA), a prescindere che quella fattura sia stata saldata o meno dal cliente.

I movimenti e la situazione monetaria reale dell’attività sono invece oggetto di altre funzioni-documenti del Controllo di Gestione, che vedremo più avanti in questo libro, definibili generalmente con ‟flusso di cassa” o di ‟cash flow”.

Il Conto Economico è il primo documento di bilancio che riusciamo a creare con il nostro Piano dei Conti.

Prima di darti la sua definizione preferisco mostrarti nei fatti di cosa si tratta.

Immagina di avere il Piano dei Conti scritto sul lato sinistro di un foglio e alla sua destra 12 colonne, una per ogni mese.

Ora immagina in ogni riga del Pinao dei Conti e per ogni mese ci sia un importo economico che corrisponde, ad esempio, al totale dei ricavi per la vendita del prodotto A nel mese di gennaio.

Ecco, questo foglio, così strutturato e popolato con tutti gli importi ricavati dalle tue fatture di vendita, di acquisto e delle buste paga (se ne hai) è un ‟Conto Economico”, ovverosia il primo documento del tuo Bilancio Gestionale.

Le dimensioni delle pagine di questo libro non ci aiutano, ma proverò comunque a mostrarti una sezione di quello che potrebbe essere limitandomi alla voce di ricavo e mostrandoti solo le colonne di gennaio e febbraio.

Tab. 1.1.1 - Registrazione contabile dei ricavi
RICAVIGennaioFebbraio
01.01 Descrizione Servizio A4.200,0011.700,00
01.02 Descrizione Servizio B6.450,003.900,00
01.03 Ricavi atipici (Altro)900,000,00
TOTALE RICAVI11.550,0015.600,00

Ora che hai un’immagine visiva di un Conto Economico , ti dò la sua definizione così da consolidare il concetto.

Il Conto Economico + un documento contabile che riassume i ricavi e i costi di un’azienda in un determinato periodo di tempo, generalmente un anno o un mese. Questo documento mostra come i ricavi si trasformano in utile netto o perdita netta, tenendo conto di tutte le spese sostenute durante il periodo di riferimento.

Il Conto Economico, avendo la sua struttura portante (lo scheletro) nel Piano dei Conti visto ieri, è inevitabilmente suddiviso in diverse sezioni che comprendono i ricavi, i costi variabili (anche chiamanti di produzione) e i costi fissi (anche chiamati produttivi).

Ed è questo il documento tramite il quale riuscirai ad avere i primi KPI essenziali nel tuo Controllo di Gestione:

  • Totale ricavi su base annuale e mensile;
  • Totale costi variabili su base annuale e mensile;
  • Margine di Contribuzione (Ricavi + Costi variabili) su base annuale e mensile;
  • Totale costi fissi su base annuale e mensile;
  • Totale costi (variabili + fissi) su base annuale e mensile;
  • EBITDA (ricavi - costi) su base annuale e mensile.

Avremo modo di familiarizzare con loro quando inizieremo a costruire il nostro Conto Economico con Excel o Fattura24 ma ora vediamo cosa sono.

Totale ricavi

Rappresenta la somma di tutte le entrate generate dall’azienda attraverso la vendita di beni o servizi durante un determinato periodo.

SUGGERIMENTO

Non prendere mai decisioni se prima non sai qual’è la capacità della tua azienda di generare delle entrate su base mensile.

Totale costi variabili

Rappresenta la somma di tutti i costi che variano in proporzione diretta al variare della produzione o delle vendite.

SUGGERIMENTO

Quando cerchi aree in cui è possibile migliorare l’efficienza parti dai costi variabili. Riducendo i costi variabili, aumenterai l’efficienza.

Totale margine di contribuzione

È la differenza tra il totale ricavi e il totale costi variabili. Serve a determinare quanto ogni unità venduta contribuisce a coprire i costi fissi e a generare profitti. In sintesi, l’MDC aiuta le aziende a capire quanto ogni vendita contribuisce alla copertura dei costi complessivi, dopo aver sottrattto i costi direttamente associati alla produzione o vendita di quel prodotto.

Come detto in precedenza è uno strumento fondamentale per valutare la redditività dei prodotti o servizi.

SUGGERIMENTO

Controlla sempre il margine di contribuzione, se è inferiore ai tuoi costi fissi hai un problema!

Totale costi fissi

corrisponde al totale di tutti i costi che non variano al cariare delle vendite. Ad esempio affitti, stipendi del personale amministrativo e i costi della sede amministrativa.

Conoscere i costi fissi ti aiuterà a comprendere le spese che devono essere coperte indipendentemente da quanto vendi o produci.

SUGGERIMENTO

Ve vuoi sapere quanto budget puoi permetterti di investire in pubblicità, sottrai i costi fissi dai ricavi e otterrai il ‟margine sui costi fissi”. A questo valore sottrai poi gli attuali costi variabili che già sostieni e quello che ti rimane è indicativamente quello che puoi allocare, flusso di cassa permettendo, per avviare o incrementare la tua pubblicità.

Totale costi

Corrisponde alla somma di tutti i costi sostenuti dall’azienda, tra variabili e fissi.

EBITDA

L’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortisation) è un indicatore finanziario che misura il reddito operativo dell’azienda prima di interessi, tasse, ammortamenti e svalutazioni. È un indicatore della performance operativa e permette di misurare la capacità della stessa di creare ricchezza.

Un indicatore ancora più preciso è l’EBIT (Earnings Before Interest and Taxes), che rispetto all’EBITDA prende i considerazione altri dati finanziari dell’azienda. come ad esempio gli ammortamenti e le valutazioni.

Al fine di mantenere scorrevole la lettura di questo libro e arrivare velocemente alla prima versione del tuo Controllo di Gestione, tutti gli esempi che farà si fermeranno all’EBITDA.

SUGGERIMENTO

Uno dei modii più velocei per stimare il valore di una società è per multipli di EBITDA. Non è il modo più affidabile, nè tanto meno il più preciso, ma è sicuramente il più frequente in una conversazione informale. Quando ti chiedono l’EBITDA della tua azienda è perché vogliono farsi un’idea di quanta ricchezza riesce a generare quello costruito.