Apprendisti in smartworking
A parte qualche categoria professionale chi può lavora da casa in smart working grazie alla duttilità dell’organizzazione aziendale ma anche alla tipologia di lavoro che viene richiesta al dipendente e che può esser svolta in questa situazione, da casa.
Anche in questa rivoluzione sociale/lavorativa sono rientrati gli apprendisti con contratto di “apprendistato professionalizzante”.
Mettiamo, ad esempio, che poco prima dell’estensione della quarantena a tutto il territorio nazionale, un’azienda aveva assunto un giovane inquadrandolo/a con un contratto 1° livello di apprendistato professionalizzante nel commercio e con un orario di 30 ore settimanali.
Col presupposto che l’organizzazione di un’azienda si sia adeguata alle esigenze attuali, l’apprendista rientra a tutti gli effetti nella nuova riorganizzazione che l’azienda ha adottato per lo smart working.
Questa tipologia di contratto è per definizione un contratto di lavoro a tempo indeterminato in cui l’azienda, a differenza di un contratto “normale”. deve garantire:
- la retribuzione per la prestazione lavorativa resa in base alle ore lavorate;
- la formazione necessaria, sia interna che esterna;
La cosa più difficile è la formazione professionale. Le aziende che hanno o che volessero assumere apprendisti dovranno prevedere servizi di formazione a distanza.