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Che cos'è l'open innovation?

L’open innovation o innovazione aperta, è un modello legato all’innovazione digitale. Per evolversi nelle competenze tecnologiche, le imprese hanno la necessità di sviluppare idee e accedere ai mercati sia interni che esterni.

Oggi, è sempre più difficile trattenere il know how e i Professionisti necessari al suo sviluppo.

Il valore di un’azienda non è più dato dal risultato ottenuto al suo interno, ma da un nuovo approccio strategico e culturale; per creare valore, ci si deve aprire ad altre realtà economiche per idee, mezzi e competenze correggendo, in conseguenza, i processi aziendali e i profili lavorativi.

Modello tradizionale

Il modello tradizionale pensava all’innovazione come fattore di vantaggio sulla concorrenza.

L’ innovazione, come fattore di vantaggio sulla concorrenza, pur garantendo la tutela della proprietà intellettuale, causa alte barriere con l’esterno, tecnologia (che necessita di costante e costoso aggiornamento) e dispendiosi investimenti per Ricerca e Sviluppo all’interno dell’azienda.

Il ricorso a risorse esterne viene ridotto ai minimi termini vista l’importanza di governare in termini proprietari i processi, investendo nella tutela della proprietà intellettuale.

I diversi fattori che hanno avviato il processo di innovazione hanno reso svantaggioso e vulnerabile il modello tradizionale di business.

Differenze con il closed innovation

Il closed innovation offre benefici se la rete interna offre tutte le risorse per lo sviluppo continuativo ma, se manca questa capacità interna si deve creare o aderire ad un networking con un flusso mobile e notevole di informazione e scambio (università, start-up, istituti pubblici e privati, fornitori esterni).

Cambiato il sistema di fare business, causato da vari fattori (cambiamento dei mercati e dei modelli economici), cambia anche il modo di operare:

  1. gli input provengono da un pubblico più grande che contribuisce a trovare idee migliori;
  2. solo una parte dell’innovazione avviene all’interno dei confini dell’azienda generando un miglioramento sul controllo delle innovazioni;
  3. diminuiscono le tempistiche per lo sviluppo delle innovazioni perché è più semplice comprare licenze e stringere accordi piuttosto che investire in sviluppo e tecnologia.

Comunque, collaborare con altre aziende comporta degli svantaggi:

  • Minore capacità di possedere l’innovazione: se l’innovazione viene divulgata non si può brevettare;
  • La ripartizione dei margini di guadagno ex ante è molto difficile da individuare;
  • Minore incentivo ad innovare: collaborare richiede lunghi tempi di sviluppo; una soluzione alternativa potrebbe essere acquistare un’innovazione già testata e funzionate sul mercato, ma solo nel caso in cui si abbiano capacità di assorbimento;
  • Aumento dei costi di coordinamento: costi relativi al contratto con i partner e la gestione delle varie risorse.